Il muro tra Iran e Pakistan

Questo muro è operativo da circa quattro anni, tra Iran e Pakistan, eretto come naturale continuazione della politica di protezione iniziata con la costruzione del muro tra Iran e Afghanistan. Si pensa infatti che le tre nazioni si siano accordate per la costruzione di questi due muri. 

Il motivo annunciato dalle istituzioni iraniane per giustificare la costruzione dei muri è il controllo del traffico illegale di droga. Questo perché la maggioranza delle rotte della droga, che dall’Asia arrivano in Europa, passano attraverso l’Afghanistan o il Golfo Persico, con basi in Iran e Pakistan. Secondo il ministro della difesa iraniano, più del 70% della droga consumata in Europa arriva da queste rotte, soprattutto oppio ed eroina. Dopo la costruzione della barriera tutto il traffico prima diretto in Afghanistan è stato dirottato verso il Pakistan. Questo ha spinto le autorità a proseguire nel tentativo di controllo dei traffici con l’erezione di una nuova barriera.

Le motivazioni che hanno spinto l’Iran all’erezione del muro al confine del Pakistan è anche di matrice politica. Il muro divide in due la regione del Beluchistan. Nella località ha le sue basi il gruppo armato sunnita Jundullah, originario della regione iraniana del Sistan, gruppo terroristico accusato di ver ucciso 30 persone in un autobus per nessun motivo specifico. Inoltre il muro dovrebbe rendere meno diffusa l’immigrazione clandestina che si riversa in Iran passando dal Pakistan.

Il muro però ha portato alla separazione netta di una porzione di territorio e ha provocato disagi per le popolazioni coinvolte. La divisione della regione del Beluchistan ha portato alla divisione di un’etnia, quella appunto dei Beluchi. I residenti della località di Mand, ora divisa dal muro, facevano affidamento, per la loro sopravvivenza, sui prodotti di prima necessità che arrivavano illegalmente dall’Iran. 

                                                         

Alessandro Marra III A LSO