“L’imprevisto”: il fondatore e tre ragazze della Comunità si raccontano.

LICEO “LAURANA-BALDI”, 1 FEBBRAIO 2018
“La persona non è il suo passato, non è quello che ha o quello che fa”, così Silvio Cattarina, fondatore della Comunità “L’imprevisto”, inizia a raccontarsi. La sua esperienza nel settore inizia nei primi anni ’80, col boom del commercio di stupefacenti, e arriva fino ai nostri giorni.
Il dolore nelle testimonianze delle ragazze
Passando alla conferenza, dai racconti delle tre giovani donne, Sara (17, da Ancona), Laura (19, dal Friuli), Carmen (20, da L’Aquila), emergono un grande dolore e una grande fragilità, nate da situazioni familiari non esattamente come le nostre, sfociate nel mondo della droga (tranne Sara, n.d.a.)

La persona non è il suo passato, non è quello che ha o quello che fa.” – Silvio Cattarina

Cattarina ha poi parlato del modo in cui si cerca di disintossicare i ragazzi, del rapporto di fiducia che deve venirsi a creare tra ragazzo e operatore, dei motivi per cui ha intrapreso questa strada e dei motivi per cui tiene così tanto a ogni ragazzo, dei motivi per cui dargli fiducia. Ha parlato, quindi, di due incontri che hanno cambiato il suo modo di comportarsi: il primo con una professoressa al liceo, la prima che lo ha spinto a voler di più da se stesso; il secondo con un vecchio sacerdote urbinate, il primo a dirgli di aprire il suo cuore agli altri.
Una frase, prima del suo congedo, ha particolarmente colpito tutti gli alunni presenti e la redazione: “Cercava la felicità nella morte”, tratta dalla testimonianza di Laura. L’incontro non ha potuto che concludersi con uno scroscio di applausi, un minimo riconoscimento al coraggio delle ragazze e alla volontà di chi tutti i giorni le aiuta a uscire da questo incubo.

Francesco Di Luca II A


LA COMUNITÀ “L’IMPREVISTO”
La Cooperativa Sociale “L'Imprevisto” risponde al bisogno educativo e terapeutico di ragazzi devianti e/o tossicodipendenti, minorenni e maggiorenni di entrambi i sessi. Il personale delle Comunità, formato da psicologi, sociologi ed educatori, cerca di offrire ai propri ospiti un ambiente di confronto che dia loro la possibilità di identificarsi con figure adulte e significative.