Sorprendente Medioevo

Nonostante ancora molti definiscano il Medioevo come un periodo buio in cui la cultura sembrava ormai dimenticata, in realtà esso è un’epoca molto ricca di opere, sia in ambito musicale che in ambito artistico e letterario.

Se infatti si analizza con più attenzione questo periodo, si può notare come presenti un’enorme varietà di opere, alcune delle quali famose in tutto il mondo: un esempio è sicuramente la Divina Commedia di Dante Alighieri.

Per quanto riguarda l’ambito musicale, il territorio italiano è il protagonista assoluto.

Firenze fu il centro della musica profana: è qui infatti che la musica iniziò a modellarsi, seguendo anche le poesie dei grandi poeti del tempo come Dante, Petrarca e Boccaccio.

Ciò dimostra che il Medioevo fu un periodo molto proficuo, sia per i musicisti che per i poeti.

L’Italia non fu, però, il solo luogo in cui la musica si sviluppò; anche in Francia essa ebbe un enorme sviluppo, soprattutto grazie all’opera dei poeti-musicisti.

La maggior parte di essi operava nelle corti, dove erano soliti esibirsi per feste o occasioni mondane.

I poeti potevano avere nomi diversi a seconda della zona in cui abitavano: i Trovatori lavoravano nel sud della Francia, mentre i Trovieri erano attivi nel nord.

I primi scrivevano i loro componimenti in lingua d’oc, mentre i secondi utilizzavano la lingua d’oil,  quella che diventerà il francese moderno.

Ma quali erano i temi principali della loro poesia? Venivano trattati argomenti molto vari, ma soprattutto si occupavano dell’amore.

Esso veniva visto come un sentimento nobile, sublime, che nasce  dalla passione che il poeta prova nei confronti di una donna, la quale è capace di ingentilire e di rendere più valoroso qualsiasi uomo grazie alle sue virtù.

Queste liriche, così venivano chiamati i componimenti dei poeti-musicisti, erano in netto contrasto con la Chiesa.

Da un lato vi era il canto gregoriano, un testo sacro scritto in latino con un tema religioso e che veniva cantato durante le messe, dall’altro lato, invece, vi erano le canzoni dei Trovatori e dei Trovieri, che erano scritte in lingua volgare e che trattavano argomenti profani.

Nelle canzoni, infatti, sono presenti molti elementi che sembravano andare contro i principi e gli ideali che aveva la Chiesa Cattolica.

Per esempio, nelle canzoni dei Trovatori si esaltavano la bellezza e le gioie di un amore adultero, il poeta infatti spesso amava una donna pur sapendo che era già sposata.

Ovviamente tutto ciò andava contro il sacro vincolo del matrimonio, ma è importante ricordare che nel Medioevo il matrimonio era spesso per interesse, poiché le ragioni che spingevano due persone a sposarsi erano più di tipo economico  e politico che sentimentale.

Ad esempio, un re poteva dare sua figlia in sposa ad un principe di un altro regno per stringere un’alleanza di tipo militare o economico.

 

Perciò era normale che i poeti considerassero queste unioni prive di vero amore, quindi l’unico modo per provare davvero questo sentimento era il tradimento del proprio compagno.

Non si deve però pensare che ciò accadesse veramente: le grandi dame non si concedevano mai a questi poeti, quindi non vi era mai un effettivo tradimento. Nonostante ciò la Chiesa vedeva comunque queste opere come un’esaltazione del peccato e quindi le disprezzava moltissimo.

Un altro dei temi  delle canzoni che andava contro gli ideali cattolici era il culto della donna.

La donna era vista come un essere superiore capace di trasformare qualsiasi uomo, rendendolo nobile nello spirito.

I poeti nello Stilnovo, ad esempio, veneravano la propria amata come una divinità.

La Chiesa non poteva certo tollerare che questi componimenti esaltassero la donna a tal punto da porla al di sopra del Signore.

Nonostante le aspre critiche  della Chiesa, questi componimenti diventarono molto famosi e si diffusero in tutti gli strati della popolazione, dai nobili feudatari alla parte più povera del popolo.

Ciò fu possibile grazie all’opera dei chierici vaganti e dei giullari, che diffondevano il componimento in forma orale, dando così a tutti la possibilità di seguire la storia senza dover necessariamente saper leggere.

Alcune delle opere più famose sono: il De Amore di Andrea Cappellano, un trattato sull’amore che ne spiega l’origine e spiega all’amante quali sono i comandamenti che esso deve seguire, L’amore e poesia di Bernart de Ventadorn, noto esponente della lirica provenzale, che nella sua opera esalta le gioie e i dolori che l’innamorato prova a causa della donna.

Questi due componimenti sono forse quelli che rappresentano maggiormente la poesia di questo periodo.

In conclusione, si rafforza dunque la considerazione che il Medioevo non sia un periodo buio; anzi, esso ha visto la nascita di alcuni dei poeti più grandi della storia, tanto che tutto ciò che è stato prodotto in quell’epoca è servito come base per i componimenti successivi.

La cultura del Medioevo è stata il punto di partenza per le generazioni successive, perciò non si deve svalutare questo periodo.

Il Medioevo sembra un periodo buio solo all’apparenza, ma se si guarda più a fondo si potrà vedere che in realtà  è un’epoca splendida e ricca di cultura, che è capace ancora oggi di affascinarci con i suoi misteri e i suoi eventi.

 

 

Eva Brau III C