Un conflitto per possedere un Paese già indipendente

Ci sono tantissime guerre in corso nel mondo di cui non sappiamo niente. Ogni giorno molte persone vengono uccise, ferite o disperse in queste e noi non ce ne accorgiamo.

Una di queste guerre è stata quella nel territorio del Nagorno Karabakh, zona di confine contesa da Armenia e da Azerbaijan, un conflitto armato che si è svolto tra il gennaio 1992 e il maggio 1994 tra quei due Paesi, preceduto, a partire dal 1988, da atti di violenza e di pulizia etnica compiuti da entrambe le parti. In seguito allo smembramento dell’Unione Sovietica, il 18 Ottobre 1991 l’Azerbaijan dichiarò la propria indipendenza dalla Federazione Russa.

Dopo la rivoluzione russa del 1917, il Karabakh fu inglobato nella Federazione Transcaucasica, che ben presto si divise nelle tre Repubbliche Sovietiche di Armenia, Azerbaijan e Georgia. Il territorio del Nagorno Karabakh venne rivendicato sia dagli armeni (che all’epoca costituivano il 98% della popolazione) sia dagli azeri. Tra il 1918 e il 1920 si ebbero degli scontri tra la Repubblica democratica armena e la Repubblica democratica azera in tre regioni specifiche (Nakchivan, Zangezur e nel Nagorno-Karabakh), conflitti che poi vennero appianati dal potere centrale dell’URSS. Alla base del conflitto c’erano delle dispute riguardanti i confini. Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, la questione del Nagorno Karabakh riemerse. Lamentando l’azerificazione forzata della regione operata dal governo azero di Baku, la locale popolazione armena, con il supporto ideologico e materiale dell’Armenia stessa, cominciò a mobilitarsi per riunire la regione alle madrepatria. Il conflitto scoppiò in seguito al voto del parlamento del Nagorno Karabakh il quale dichiarò la nascita della repubblica del Karabakh Montagnoso (Nagorno Karabakh-Artsakh).

A mezzogiorno del 31 gennaio del 1992 inizia ufficialmente la guerra: migliaia di soldati azeri, con l’ausilio di blindati, lasciano Agdam per dirigersi verso le montagne del Karabakh. Violenti bombardamenti colpiscono la capitale Stepanakert mentre si hanno notizie di conquiste azere nei villaggi.

Questa guerra ha causato più perdite per l’Azerbaijan che per l’Armenia. Il numero dei morti, dispersi e feriti dell’Azerbaijan sono stati circa 25.000, 4.210 e 60.000, mentre quelli dell’Armenia sono stati 4.592, 196 e 25.000.

Dalla fine della guerra ai nostri giorni i rapporti tra Armenia e Azerbaijan sono ancora molto tesi. Alla fine della guerra nel 1994 l’Azerbaijan perse un sesto del suo territorio che comprendeva la Regione del Nagorno-Karabakh ed altre 7 province popolate quasi esclusivamente da Azeri. Come conseguenza della guerra di Nagorno-Karabakh un azero su otto è diventato un rifugiato. Nel 2008, il presidente Azero Ilham Aliyev ha dichiarato che “il Nagorno-Karabakh non sarà mai indipendente, questa posizione è sostenuta dai mediatori internazionali, quindi l’Armenia, deve accettare la realtà”. I due Paesi sono ancora tecnicamente in guerra e il governo all’Azerbaijan minaccia di riconquistare Nagorno-Karabakh con la forza militare. Le zone di confine tra lo Nagorno-Karabakh e l’Azerbaijan rimangono militarizzate in un regime di “cessate il fuoco” spesso violato da entrambe le parti.

 

Sama Aali, III C LSA